6 La Veronica asciuga il volto di Gesù Inatteso, il barbaro rito si arresta per l’improvviso precipitarsi sulla scena di una donna. Che fare? Imprecarle contro, minacciarla, cacciarla via; anche gli operai del male, per un attimo, si sentono incapaci di agire. Gli occhi, la bocca, non si riconoscono più, il volto non ha più i lineamentid’un uomo; d’improvviso quella donna estrae dal suo vestito un candido lino e con esso avvolge il volto sfigurato di quell’uomo. Prima un leggero gesto, sfiorando quelle piaghe aperte e sanguinanti, poi una presa decisa per raccogliere il frutto prezioso della redenzione, primizia di una salvezza che di lì a poco sarà totalmente compiuta. Delicatamente, infine, con rispetto per quell’Eucarestia vivente, ma con amorevolezza materna le dita femminili liberano quel viso dai segni dell’immane fatica, restituendogli, anche solo per un istante, le sembianze di una persona. La via della morte è illuminata da un piccolo gesto che sprigiona luce, affetto intenso, anticipo spontaneo di un’infinita raccolta di piccole premure sulle numerose vie dolorose delle nostre vite, squarcio di tenerezza inaspettata in un oceano di violenza gratuita, segno timido di intensa carità a perenne monito affinchè tutti i poveri Cristi che incroceremo sulla nostra strada possano incontrare ogni tanto una coraggiosa Veronica. Don Claudio Le tappe:
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