14 Gesù è deposto nel sepolcro
Il lenzuolo di lino ci appare come l’abito della morte, prende la forma del corpo di Gesù, la forma della croce. La madre, le donne, gli amici piangono. Proviamo a metterci insieme a loro, fuori dal sepolcro: “E adesso? Lui non c’è più. Che cosa facciamo, chi siamo senza di lui?”. Dietro la pietra rotolata, le viscere della terra si predispongono a trattenere il suo cadavere per sempre; nel buio che lo inghiotte, le bende imbevute di mirra e di aloe nulla potranno contro la corruzione della carne. Ma in questa tomba abita Dio. Lì c’è rinchiuso il segreto della sua sovrabbondanza d’amore, il senso del nascere e del morire di ogni uomo, il seme maturato nello spendersi senza ritorno. Il chicco di grano caduto a terra è pronto ad esplodere con la forza di un big bang, con la potenza della creazione. La promessa della resurrezione è penetrata nelle tenebre e le inonda già di frammenti di luce. Il sepolcro di Gesù allora è il grembo che dà forma all’uomo nuovo, è la culla dell’umanità salvata, rinata a immagine di Dio, splendente della sua gloria. Entriamoci con coraggio, prendiamoci dimora… una vita di fede passa di sicuro attraverso una tomba sigillata dal silenzio e dalla morte. Nel cuore che si apre alla conversione, avviene come in questo sepolcro: l’amore di Dio è bastevole alla speranza, il freddo e l’oscurità sono vinti, la morte è spogliata della sua sindone e lascia il posto alla vita che non teme né dolori né tramonti. Angela Le tappe:
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